domenica 31 ottobre 2010

A una signora algida


A te
cuore difeso
dietro la barriera
glaciale del calcolo
che si affaccia
dai tuoi meravigliosi
occhi siberiani
dedico questo mio
vano canto

Se solo riuscissi
a soffiare un secondo
nel tuo gelido cielo
io che sono scirocco
al solo guardarti
discioglierei
i ghiacci
delle tue delusioni
facendole affluire
nel caldo mare
della mia follia di te
a coprire ogni cosa.

Il mio amore
si farebbe squalo
a tua difesa
come sentinella
facendo la ronda
attorno alle correnti calde
del mare polare
attorno a te.

Allontanerei le navi
dei cacciatori di foche
che troppe volte
hanno ferito a morte
le tue sensibili rive
e nutrirei il sentimento
con il sangue e la carne
del mio cuore.

Tu,
passione artica
ferita sangunante
preghiera inascoltata...
...fredda pazzia,
la mia.

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