domenica 26 dicembre 2010

Grida


Grida
dal piedistallo della tua anima
che sie eleva
sulla riva di questo lago
stretto tra le braccia
avvolgenti e muscolose di nebbia
a proteggere il sinistro
demone alato
mentre il cuore
dilania la paura
con denti di lupo.

Sono figlio e madre
in quest'alba di pugna
davanti a questa
minacciosa coltre
che guardo con occhi
plasmati nella fusione,
nella forma,
e nell'essenza dell'uno e dell'altra,
gene del gene
sangue del sangue.

Grida,
obbedisci al tuo petto
che senti gonfiare
di rabbia
di fuoco
ed impavida voce
che fuoriesce
ad infrangere
cristalli di vile ricatto
e a spazzare via
questa sporca foschia
complice il ribalzo dell'eco
che di ritorno squassa
con gli occhi iniettati
di sangue e di amore.

Ascolta il tuo cuore
nell'istante che segue
unico suono
nel silenzio irreale
assordante
dell'orfana supersite quiete
che ogni rumore ha inghiottito
e respira...
...sei vivo.

lunedì 20 dicembre 2010

Il tuffo


Acqua e sudore
dolcemente scendono
dalla mia fronte
sicure e leggere
come uno sciatore
in discesa libera
mentre avvolto
dal vapore acqueo
lentamente
lascio andare
contrazioni ed ansia
sul fondo della mia vasca
e la mia bocca
si incurva in un sorriso disteso.

Solo,
in compagnia soltanto
del riverbero lasciato
dalle gocce che cadono
sullo specchio dell'acqua
dal rubinetto
e che dolcemente mi culla
il sipario palpebrale
cala sul palco delle mie iridi.

Ad occhi chiusi
osservo dalla platea
della mia solitudine
le sconfinate e gelide
acque della memoria.
Respiro,
mi tuffo a candela
e sento il gelo
lentamente avanzare
lungo il mio corpo
a mano a mano
che penetra in acqua
fino a che essa
non sigilla i miei piedi.

Risalgo battendo le gambe
ma rimango impigliato
in alghe di rabbia.
Con gli occhi sgranati,
il cuore in gola,
grido,
ingoio rancore ed acqua.

Annego
e chiudendo gli occhi
sul fondo marino
li riapro avvolto dal vapore...
...Sono solo,
in compagnia soltanto
del riverbero lasciato
dalle gocce che cadono
sullo specchio dell'acqua
dal rubinetto.

mercoledì 1 dicembre 2010

Nell'incubo


Nel vuoto
negli occhi sbarrati in un urlo
mentre il cuore esplode.
Nella vertigine
nel sangue a fontana
di un cranio spaccato
disintegrato urtando le rocce
ad una ad una come birilli
lungo la scarpata.
Nel silenzio
rotto da un grido straziante
inascoltato nel freddo
del deserto notturno.
Nel nulla
nelle iridi disciolte in sangue
che scende sulle gote ghiacce.
Nelle risa assordandi
del nemico che porto dentro
perforanti come un trapano
nel mio cervello.
Nell'epilogo
di questo lato oscuro dell'iceberg
mi sveglio madido...
...e non capisco se sogno
o son desto.

sabato 27 novembre 2010

Il trasloco


Nel cuore
T'insinui tra un battito e l'altro
driblando il pendolo
che scandisce il tempo
del muscolo rosso
come uno slalomista
che scivola via leggero
sulla coltre di neve.
Nella mente
clandestino pensiero
ti fai strada
furtivamente dolce
lungo la scala
che porta in vetta
alla mia torre cerebrale
eludendo i severi guardiani
e chiudendoti a chiave
la porta alle spalle.
Inquilina
dirimpettaia di un sogno mio
disfai le tue valige
ricolme dei miei desideri
sistemandoli ordinatamente
nell'armadio delle mie emozioni.
Poi ti metti comodamente a tuo agio
sdraiata sul fondo dei miei occhi
e mi attendi
ricambiandomi sguardi
sorrisi
silenzi.

giovedì 25 novembre 2010

La limonaia


Mediterraneo.
Questo sei tu
tuffo nel blu
e nelle tue candide risa
che sanno di mare
e di agrume
mentre giochiamo
a rincorrerci
tra le piante e le ombre
di questa gialla distesa.
Bacio rubato
all'ombra del cuore
portato via dalla salsedine
fermato nel rumore dei grilli
e in una carezza delle mie mani
sui tuoi fianchi.
Mani che furtive scivolano
e si fanno strada sotto le tue vesti
ad accarezzare piano
la tua pelle nuda
mentre ci osserva
con occhio vigile
il sole caldo
e meraviglioso d'Agosto.
Ti stacchi di colpo
e di colpo rallenti
i tuoi movimenti
intrappolando i miei sensi
nel tuo malizioso sorriso.
Poi mi tieni la mano
e mi porti con te
camminando lentamente all'indietro
stringendo negli occhi
sensuali promesse
succose
come il frutto che mordi
assaporando
tra la buccia e la polpa
le gocce del mio e del tuo desiderio.

lunedì 22 novembre 2010

Il treno invisibile


Lo sento arrivare.
Avverto il suo fischio
mentre percorre
la vallata dei miei ricordi
scivolando trasparentemente
su binari incogniti
che fanno attrito
con le ideali ruote
quando tocco
i freni delle mie paure.
Corre veloce
attraverso la notte ignota
Facendo sosta in stazioni fatiscenti
dove ombre senza volto scendono
e ne salgono altre.
Sono pochi coloro dei quali
riconosco o ricordo le sagome.
Il controllore
volto piatto con due lancette
ferme a ore sei
in corrispondenza del naso
passa per gli scompartimenti spogli
chiedendo il biglietto
a passeggeri clandestini
della mia indulgenza.
Sicari, mercanti di morte
occupano una carrozza
sotto mentite spoglie
intonando un canto macabro
sulle note dissonanti di un mandolino.
Luridi, ubriachi
bevendo whisky di infima categoria
e fumando sigarette di bassa lega
appestano l'aria dei loro sporchi propositi
di assassinare un cuore.
E mentre si compiacciono
della loro stoltezza
non sanno che lo stesso cuore
sta già lavorando in silenzio
ridendo di gusto
per staccare la loro carrozza
dal resto del trasparente convoglio
che corre veloce e libero
ulrando il suo fischio attraverso la notte.

sabato 20 novembre 2010

Sogno liquido


Ti sento passeggiare nella mia testa.
Odo il rumore dei tuoi tacchi a spillo
mentre percorri in lungo e in largo
ogni corridoio del mio cervello
andando a scoprire ogni angolo
anche il più recondito del mio desiderio di te.
Tu, oh nutrice delle mie fantasie
acqua che disseta il mio alibi di non resisterti
colori l'aria che mi circonda del tuo profumo
mentre tra le lenzuola
fotogrammi d'amore e di frammenti d'amplesso
si fermano sul fondo dei nostri occhi
sulla mia bocca che morde il tuo seno
ad immortalare il sublime possesso
mentre la notte ordisce
tra le sue pieghe
trame di passione esondante.

mercoledì 17 novembre 2010

Manduria


Odo il rumore del mare
e le voci dei pescatori.
Rumori, suoni di vita
di questo stupendo villaggio
che entrano
dagli oscuranti socchiusi
della finestra.

Entrano accompagnati
dal profumo del novello mosto
che arriva fuggendo
dalle cantine di strada
a mischiarsi e confondersi
col seducente profumo
della tua pelle che sa d'amore
gustato e da gustare
come prelibato acino.

Ti guardo mentre ti alzi dal letto
avvolta dal bianco lenzuolo
che lascia intravedere
le tue splendide curve sinuose
che contrastano
con quelle meravigliose ed aspre
di questa splendida terra
ma seducenti ed ammalianti
entrambe in maniera diversa.

Brividi sono quelli che avverto.
Ti ammiro come un quadro
dai colori sensuali caldissimi.
Sei bella come una ballerina di Degas,
quando ti volti e mi guardi
con gli occhi colmi di voluttà
come questo risveglio
colorato dall'olio
della notte d'amore passata
che è nostra
ed è custodita come dolce segreto
nei nostri sguardi
desiderosi di noi
nel sottofondo delle voci dei pescatori
che tornano dal mare.

martedì 16 novembre 2010

In dissolvenza


Polpastrelli indugiano
percorrendo le linee degli occhi
di una fotografia.
Mentre mi perdo nel tuo sguardo
immortalato oltre la morte
lo sento vivo nei miei occhi
come a voler dare voce
alla mia voce,
a voler nutrire
l'esondazione del mio fiume
di ricordi.

Perdonami se ti parlo
intingendo la punta della mia piuma
nell'inchiostro trasparente
delle mie lacrime
ma mi sento canna al vento
in preda ad un uragano
al solo pensarti
e mi è rimasto solo questo modo
per comunicare con te
per non sentirmi
come un aliante impazzito
in un vuoto d'aria
in caduta libera nel baratro
di me stesso.

E mentre la vita corre impazzita
fino ai titoli di coda
rimango qui solo
in questa stanza
con le tende chiuse
e le persiane abbassate
stringendo una foto
che osservo
come un lento primo piano
sul tuo dolce sguardo
fino a dissolversi
nelle stalattiti dei miei occhi.

domenica 14 novembre 2010

L'osservatore di incognite


Mi sento lontano
irreale
serenamente confuso
immerso nel mare
dei miei punti interrogativi
come un piccione
appollaiato sopra un cavo elettrico
fermo ad osservare
le nubi e la nebbia sulla mia
valle di incognite.

Nemmeno io so spiegare
il mio stato d'animo
di triste felicità
mentre abbasso lo sguardo
ad ammirare
con un sorriso agro
sul mio becco
l'acqua del mio cuore disciolto
che corre veloce
giù dalla grondaia di altrove.

A questa visione
il mio indugio cade
e si frantuma in mille pezzi
come un bicchiere
di vetro infrangibile.
La ragione si desta.
E' tempo di andare.

venerdì 12 novembre 2010

Lo sboccio


Come stai?
Mi sento estraneato
lontano anni luce
da questo mondo
che mi passa accanto,
isolato con te
al sicuro
sotto una campana
di cristallo
e di contemplazione.
Come stai?
E la mia mano
sfiora il tuo viso
sul quale un sorriso
si apre come scrigno di luce
ad alimentare
la fotosintesi delle mie emozioni.
Senza parole,
senza più sentire
i rumori etnici di questo mercato
ma con gli occhi rivolti
soltanto a carpire
ogni minimo movimento degli occhi
ed i cuori a sentire
il più impercettibile movimento
sul tuo viso della mia mano
dove hai appena
dolcemente appoggiato la tua.
Come stai?
La tua mano si muove
piano sulla mia
e gli occhi bramano gli occhi
catturano sorrisi
mentre si ode solo
il dolce suono del lento sbocciare
di una rosa segreta nel cuore...
...senza spine.

martedì 9 novembre 2010

L'attimo


Guardami
trattenendo il respiro
strozzato da un gemito
con gli occhi sbarrati nei miei
e la bocca aperta a sfiorare la mia
mentre contratta e sudata
arresti il tuo movimento.
Sciogliti
come neve sull'Etna
al profumo di magma
mentre esausta
chiudi gli occhi tuoi in estasi
e il tuo viso al rallentatore
sfiora il mio viso
nell'ombra,
mentre la mia mano
accarezza il tuo ventre
dove nascondi
proteggi e difendi
il caldo mio seme
accogliendone il dolce
e prelibato frutto.

domenica 7 novembre 2010

La cassazione


"La parola alla difesa
per l'arringa finale."
..........
"Vostro Onore
Signori della corte
noi abbiamo il sospetto
che le accuse mosse
all'imputato
facciano da specchio
alle vostre paure.
Paure nei confronti di voi stessi.
Oppure state solo tramando
una vendetta trasversale
sul ricordo temporale
riportato alla vita
come una ferita ancora aperta
quando il vostro materialismo
uccise a colpi di martello
il vostro spirito
pensando che fosse
lo spirito di chiunque.
Potete fermare un uomo
anche che sia la testa
della Loggia della Creatività.
Altri esponenti
altri capi verranno
ad allargare a macchia d'olio
il verbo della segreta passione
che voi cercate di imprigionare
nelle celle dell'eterno oblio.
Mettete pure a verbale
che quando passerete anche questi
nel tritacarne delle vostre difese
altri ancora verranno
ad assumere il comando della Loggia.
Si può fermar chicchessia...
...non si può fermar la poesia.
Non ho altro da aggiungere".
"Signori della Giuria,
è tempo di esprimere il vostro
verdetto finale"
" Vostro Onore,
Signori della Corte.
Questa giuria giudica
l'imputato colpevole
di associazione eversiva
verso la mancanza di sogni
ma condanna voi
all'esilio eterno
nelle steppe del vostro
arido vivere."
"L'udienza è tolta"

L'appello


"Imputato
dove vi trovavate voi
quando gli esponenti
della Loggia della Creatività
attentarono
alla pubblica mediocrità
mettendo a repentaglio
gli equilibri di squallore
e i conservatorismi
di convenienza?"
"Ero impegnato a scrivere.
A scrivere di me
del mio vivere
A scrivere dei giudici
di queste puttane legalizzate
che vedete qui sedute
come tanti corvi
sopra lo stesso albero
neri fuori, peciati dentro
che aspettano di beccare grano rubato
e che tremano al solo pensiero
che parole ed emozioni
al tritolo, a loro sconosciute
distruggano
con deflagrazione silente
il loro falso perbenismo.
Madide fronti che tremano
ad ogni parola da me proferita
a mia difesa alle loro accuse
costruite ad arte
per smontare il mio alibi
e che altrettanto ad arte smonto."
"Vostro onore
non ho altre domande"
"In nome di nessuna legge
l'imputato è stato accusato
e in nome della stessa non legge
lo prosciolgo da ogni
inesistente accusa.
L'udienza è tolta"

Il verdetto


"Imputato, alzatevi!
Siete accusato
dell'evasione
dal carcere
della piattezza
di aver forzato
le sbarre dell'atrofia
di aver preso a pugni
i celerini dello schiacciamento emotivo
e di resistenza alle forze del male.
Siete inoltre accusato
di lotta eversiva
alla realtà
e di essere un'esponente di spicco
della Loggia della Creatività.
Imputato, orsù
siete colpevole o innocente?"
"Vostro onore,
Signori della corte.
Sono colpevole.
Colpevole di essermi armato
di fantasia.
Colpevole di aver fatto sogni
più belli e più grandi dei vostri
forse troppo grandi persino per me
Colpevole di aver osato
dove voi non avete avuto coraggio.
Colpevole di aver gettato
il mio cuore a Kamikaze
dentro un ideale,
un credo cieco
Cosa che voi non avete.
Colpevole di aver vissuto
senza sconto alcuno
ogni goccia spremuta
dalle mie emozioni.
Aspetto in gloria
la vostra condanna
che sarà per me
la più grande delle soddisfazioni"
"Imputato,
il verdetto di questa corte
è non colpevole
e vi proscioglie con formula piena"
"Vostro Onore,
Signori della corte,
immaginavo questo verdetto
che assolve me
ma condanna voi
che per non darmi soddisfazione
confermate la colpa
del vostro non vivere
e la vostra abbietta paura
verso chi rompe
le vostre conservatrici
cementificate regole
giudicandolo minaccia
per il vostro caldo culo
unito in una cosa sola
con le vostre
rassicuranti sedie.
Colpevoli!"

sabato 6 novembre 2010

Il perdono dell'angelo


Madre
sono stanco
sono giunto al confine
di questa terra di mezzo
che separa la luce
dal buio dell'anima
dove tutto è steppa
e ho lasciato cadere
dalle tasche le mie certezze
e i miei sassi
usati per colpire le stelle.

In ginocchio
abbasso la spada
del mio ego
e bacio piangendo la terra
di questo confine con le tue mani
ma solo terra in bocca mi trovo
calda come la cenere
da cui veniamo
e da cui torneremo.

Assorbimi in te
a risucchiare e annientare
i miei errori di fragile uomo
che chiede perdono
e che anela nell'oblio
di questo deserto
di polvere di me stesso
la tua mano adorata
ad accarezzagli la testa
mentre il vento si alza
a sollevare polvere e rimorsi.

giovedì 4 novembre 2010

La farfalla dalle ali di gesso


Basterebbe un po' di pioggia
a disciogliere in morte
il tuo fragile volo
a macchiare di bianco
la lavagna del nero tuo cuore.

La cimosa passando lascerebbe
un alone pari a uno squarcio
leggero da fuori
ma voraginoso all'interno
dove occhi e menti sconosciute
non potranno mai arrivare.

Arranchi un decollo pesante
liberandoti di ciò che pensi zavorra
assumendo le forme di un camaleonte
dai bei colori cangianti a seconda
del ruolo da assumere....

....ma le tue ali restano bianche.
Bianche e pesanti
mentre voli tra piante carnivore
e fiori dal polline di curaro.

Coreografia di uno sguardo


Petali di rosa rossa
cospargono il pavimento
della mia mente
lasciati dalle tue ballerine
che liberano essenze di desiderio
ad ogni tuo armonico passo.

Sguardo fulminante
di conturbante bellezza
flamenco del sangue tu sei
mentre di scatto ti volti
con il fuoco negli occhi
al ritmo andaluso del cuore
e ti fermi nei miei.

Equilibrista
sul filo del tuo sguardo
che può salvarmi
o farmi cadere
mi lascio trasportare
dal tuo richiamo
passo dopo passo
avanzando.

Nello spazio tra i miei occhi
e i tuoi morbidi veli
e lussuriosi bracciali
passa la passione
l'amore
la morte
la vita.

martedì 2 novembre 2010

Sangue e miele


Ape regina
che regni
nell'alveare delle mie emozioni
disciogliendo il tuo polline
nei miei globuli rossi
trasformandolo in vitale
e prelibato nettare
produci in me un pensiero
dolce, fluido
appiccicato alle mie falangi
nel mio stomaco e nei miei occhi
nel mio desiderio di te.
La propoli del tuo amore
e il sole che porti
guariscono da profonde ferite
dissolvendo cicatrici
un tempo indelebili
al passo elegante e sensuale
della tua danza
del tuo battito d'ali
sprigionanti afrodisiache
essenze di te.
Drogato di sensualità
il mio desiderio come un calabrone
Ti vola intorno
per conquistare
l'arnia del tuo cuore.

domenica 31 ottobre 2010

A una signora algida


A te
cuore difeso
dietro la barriera
glaciale del calcolo
che si affaccia
dai tuoi meravigliosi
occhi siberiani
dedico questo mio
vano canto

Se solo riuscissi
a soffiare un secondo
nel tuo gelido cielo
io che sono scirocco
al solo guardarti
discioglierei
i ghiacci
delle tue delusioni
facendole affluire
nel caldo mare
della mia follia di te
a coprire ogni cosa.

Il mio amore
si farebbe squalo
a tua difesa
come sentinella
facendo la ronda
attorno alle correnti calde
del mare polare
attorno a te.

Allontanerei le navi
dei cacciatori di foche
che troppe volte
hanno ferito a morte
le tue sensibili rive
e nutrirei il sentimento
con il sangue e la carne
del mio cuore.

Tu,
passione artica
ferita sangunante
preghiera inascoltata...
...fredda pazzia,
la mia.

giovedì 28 ottobre 2010

Il respiro sospeso


Sei mani intrecciate
alle mie mani
Pensiero intrecciato
ai miei pensieri
che si snodano
lungo i tuoi fianchi
e dentro ai tuoi occhi
in una emozione di incenso
e pachouli.
Sei respiro sospeso
tra una carezza
nei i tuoi capelli
e labbra sfiorate
a cercarsi e nascondersi
come misteriose conchiglie.
Sei tempo ibernato
nel calore di questo momento
fermato nel fondo
del tuo sguardo nel mio
nelle maglie delle tue collane
e nei tuoi bracciali
che dipingono
di sensuale lussuria
ogni attimo lento
che precede la mia espirazione.
Mostrami il mio anello
al tuo dito
mentre svuoto il mio petto dall'aria
e lo riempio della mia passione per te.

lunedì 25 ottobre 2010

La tempesta di neve


Ho camminato a lungo
fino a non sentire più le gambe
dalla fatica
affondando i miei passi
in questa coltre di neve
che tutto ha coperto
come un'irreale
paesaggio lunare.

Nevica ancora
e spirano due venti gelidi
provenienti dal sud della gioia.
Uno esteriore
che con la violenza dei suoi cristalli
ferisce le mani nude
ed uno interiore
ancora più freddo.

Scorgo un bambino
che avanza nella tempesta
verso di me.
Ha un biscotto in mano
calzettoni e scarpette con gli occhielli.
"Tato prendimi in collo e stringimi"
mi dice"ho freddo" mi avvicino,
faccio per tendergli la mano
ma il vento lo allontana violentemente
come un aquilone impazzito
portandosi via con lui
odori di zucchero filato, rumori di giostre,
cavalli a dondolo
e brividi di carezze mai avute.

Provo a rincorrerlo sulla neve
con le mani al cielo
per salvarlo e per stringerlo a me
ma cado e lui dall'alto del vento
che lo porta via
mi grida piangendo
"Tato mi dispiace, ci siamo persi di nuovo
senza volerlo e stavolta è per sempre".
Resto in ginocchio e mentre impotente
lo osservo allontanarsi per sempre
sento un magone profondo
fondermi il cuore
e colarlo nella forma del dolore
e l'iride dei miei occhi sciogliersi in lacrime.

sabato 23 ottobre 2010

La poesia perduta


Ricordi quando scegliesti
di abbandonare
questo luogo sacro
di odori e di sapori antichi?
Ti ricordi?

Scegliesti di sedere
nell'abitacolo di un'astronave
dove la velocità del suono
era uguale a quella dell'aria esterna
e dove stalattiti orizzontali
di luci abbaglianti
di colori diversi
si rincorrevano.

Tu credevi di controllarle
avendo davanti a te
un orologio al quarzo
con i numeri che sembravano impazziti
...allora per te contavano i numeri,
i numeri solo.

Io dalla pace
del mio mondo di cristallo
chiusi una poesia
in una bottiglia
insieme a quattro note
tristi di violino barocco
e due lacrime
in eterno bagnate
e la lanciai nel mare lunare
sperando che arrivasse
alla tua riva
e tu la raccogliessi
se mai avessi fallito
l'abbordaggio alla tua stella
più ambita.

Alzai una preghiera al cielo
perché tu raggiungessi il tuo scopo
e gioii in silenzio per te
libando da solo
senza disturbarti
quando arrivasti alla meta.

Oggi dopo troppi anni
la mia bottiglia
ha raggiunto la riva
del tuo orgoglio...
...e la tua scaltrezza
e il tuo cinismo
si sono sciolti
in un dolce pianto
lasciandoti annegare
nella malinconia del ricordo.

Madida mente


Alla deriva
mi lascio trasportare
dalle correnti calde
del tuo corpo
fluttuando in questo oceano
di lenzuola disfatte
e cuscini stropicciati.

Questo è tutto ciò che resta
di questa tempesta dei sensi
che mi ha visto impotente
al timone impazzito
della mia volontà
e che tutto ha travolto
risucchiandomi nel vortice
tentatore e vorace
delle tue gambe
senza via di scampo.

Furiosamente hai cosparso
il mio corpo del tuo prezioso sale
mordendo il mio collo
e succhiandomi il sangue
rosso vivo come la cupidigia
traboccante dai tuoi occhi
di dilaniarmi
di avermi profondamente
dentro al tuo ventre.

Sai di piovra e conchiglia
squalo e sirena
anaconda e delfino
mentre un raggio di sole
attraverso la serranda
trafigge il tuo seno
lasciandoti cadere
abbandonata e madida di passione
sopra di me.

lunedì 18 ottobre 2010

L'amore dissonante


Cadono le emozioni
come foglie e castagne
sui viali della malinconica
dolce stagione.

Cadono come note
di una scala diminuita
trasportate da una strana spirale
di dolce tristezza
che sgorga limpida e fredda
dalla sorgente dei miei occhi.

Stona la vita
osservata dalla torre
del tuo palazzo di cartapesta
ascoltata nelle tue note sinistre
dove nascondi certezze
a te sconosciute.

Suoni la tua melodia
con sicurezza tradita
imbevendo d'arsenico
l'archetto del tuo violino
che si fa pugnale sulla tua lingua...

...e mentre ti avvii tristemente impostata
al finale di questa tua esibizione
sul palco del tuo sterile orgoglio
nemmeno ti accorgi
che hai preso una stecca.

domenica 17 ottobre 2010

Riccioli rossi


Adoro guardarti
mentre rubi
un pensiero proibito
al mio cuore di mascalzone
invaghito di te
e lo trattieni
tra le dolci pieghe
delle tue svolazzanti sottane.

Adoro adorare
il movimento elegante
delle tue gambe di Dea
mentre chiudi lentamente
lo scialle intorno a te
voltandoti verso di me
in un dolcissimo,furtivo,
malizioso sorriso.

Adoro il pensiero
che tornerai
a portarmi i tuoi occhi
e la tua cascata
di riccioli rossi
col profumo di miele
della tua pelle
ad ubriacare i miei sensi
e confonderli nei tuoi. 

sabato 16 ottobre 2010

La morbida eclisse


Cerco spazio nella tua mente
e un bacio si avventura
in avanscoperta sulla tua fronte
morbido e lento
mentre le mie dita
dolcemente
disegnano un arco
sulle tue ciglia.

Dita e pensieri si rincorrono
e lentamente scendono
sulle tue guance
perdendosi a manciate
nella seta profumata
dei tuoi capelli
lambendo il tuo collo di Dea.

Ad occhi chiusi
anche il cuore si ferma
ad ascoltare una rumorosa emozione
mentre le mie mani lentamente scendono
sulla tua schiena
e sulle tue spalle nude
ad accarezzare la tua pelle di Luna
cercando di carpirti un sospiro.

Le tue mani
risalendo dal basso sfiorano le mie
e le mie labbra si sovrappongono
alle tue in un tenero bacio
come se fosse una morbida eclisse.

sabato 9 ottobre 2010

Il cuore ubiquitario


Chiaroscuro.
Penombra di un desiderio mellifluo
che mi chiude lo stomaco
annodandomi la gola all'anima
al mio animale
animatamente animalista.
Cuore affamato,
affannato
sudato,
vivido,
vitale,
letale e suicida,
schiavo e padrone
del tuo piacere,
delle impronte dei miei denti
lasciati sulla tua pelle di ninfa
che profuma di peperoncino e vaniglia.
Cuore imprigionato libero tra le tue gambe
e fuggiasco sorpreso a correre
impazzito su per la salita erogena
a raggiungere la vetta del mio orgasmo
che esplode in un urlo liberatorio
al ritmo del tuo gemere
ad occhi chiusi sopra di me
rimbalzando in un'eco d'amore
in fondo ai tuoi occhi.

domenica 3 ottobre 2010

Il collezionista di suoni


Gocce d'arpa
dolcemente cadono
sullo specchio del cuore
allargandosi a cerchio
e ad una ad una
piano scandiscono
attimi di serena inquietudine
a riverberare
i pensieri e gli sguardi
in muschiosa aritmia di pioggia.
E l'anima errante lungo la riva
di questo lago di felicità
ad un tratto si perde
ad ascoltare l'eco
della vita rallentata
sul fondo di un tuo bacio.
L'ansia padrona e arpia
non domina più
il trono del nostro vivere.
Ha abdicato impaurita
dal nostro golpe di gioia
che tutto invade
col suono d'infinito.

sabato 2 ottobre 2010

Bugie


Nessuna emozione
troverai in fondo ai miei occhi
mentre guardano i tuoi...
...ma sai che sto mentendo.
Nessuna aritmia o sobbalzo
tradirà la regolarità del battito
del mio cuore sfiorandoti...
...ma sai che sto mentendo.
Nessun desiderio di trattenerti
si impadronirà di me
mentre le mie braccia ti stringeranno
alle pareti dell'anima...
...ma sai che sto mentendo.
Non ti amo...
...e lo sai che sto mentendo.

martedì 28 settembre 2010

Il donatore di sogni


La notte
è una carrozza trainata
da un nero ippogrifo
che sfidando vortici
e venti gelidi
vola veloce
attraverso le galassie
della fantasia
con il cuore a cassetta
e sbattendo le ali
spazza via le nubi sinistre
facendosi strada
verso l'emisfero dei tuoi occhi
per donargli riposo.

lunedì 27 settembre 2010

Tra le mie dita


Fiumi emozionali
scorrono attraverso gli spazi
delle mie falangi
acque immaginarie
limpide ed incontaminate
liberate dal disgelo del cuore
adagiate sul letto della mia mente
emissari di sogni
che si gettano a cascata
nell'oceano del mio vivere,
del mio vissuto,
del mio vivrò
bagnando le coste dei miei occhi
che liberano e lasciano cadere
gocce di luce
ad illuminare il cuore.

sabato 25 settembre 2010

Le tre Dee


Musica
peccato vivido dentro di me
che mi attendi sulle sponde
del fiume della mia adrenalina
suonando la tua ipnotica cetra
chiusa ed aperta
nelle tue vesti succinte
che lasciano intravedere
le tue giunoniche forme
intoni la tua melodia
per Poesia
apparsa dal cespuglio
delle mie fantasie
tra castità e lussuria
recitante parole
di una bellezza
nuda da canoni e forme
nuda come lei
che ha voluttuosi seni
coperti da meravigliosi riccioli
cadenti a cascata...
parole dipinte dai Pittura
che mi scruta attraverso le tele
come provocanti veli
che dischiudono le divine sue gambe
con occhi truccati
richiamanti antica sensualità
persa nel tempo e ritrovata
tra le sue unghie
che sfiorano le labbra
terminando in un oppiaceo
morso di desiderio.
Dee della passione
Vi contemplo
Vi desidero
Vi amo.

venerdì 24 settembre 2010

I confini del mai


L'aria che soffia forte
asciuga lacrime e sangue
e con mani forti di tornado
strizzando l'anima
si illude di sgrondare
l'acqua della colpa.
Ma macchie indelebili
di dolore scarlatto
rimaste sul tessuto della coscenza
delimitano i bordi
ove la varichina del perdono
non riuscirà mai a spingersi,
onte resistenti ed immuni
al trapasso della falce
della nera signora
che consegnerà
la sindone del tuo rimorso
al guardiano dell'ultima porta
che ti incatenerà a te stesso
condannandoti al tormento eterno.

lunedì 20 settembre 2010

Simulazione di equilibrio


Sto bene
e il mio bambino interiore
vestito col grembiulino di scuola
dondola serenamente
su di un'altalena
con le corde attaccate
a una nuvola rosa
a trenta metri da terra.
Ad un tratto
un uomo di mezza età
ben vestito
con un borsalino in testa
ed occhiali scuri
mi guarda dal basso
e mi grida
"Bambino, hai visto
l'arcobaleno nero?"
Alla sua domanda
alzo gli occhi al cielo
e sento le mani che lentamente
prive di forza
rapite al richiamo
allentano la presa sulle corde
facendomi cadere nel vuoto.
Prima di toccar terra
dal suolo si apre lesta
una botola grigia.
Ci passo attraverso
ed il mio volo lentamente
da verticale si trasforma
in orizzontale,
rinchiuso in una capsula di vetro
percorro alla velocità del suono
un viale costeggiato da pioppi
che si rincorrono mestamente.
Alla fine del viale
una porta bianca
appare dal nulla
e sul nulla si spalanca.
Vi passo attraverso
e lentamente la mia corsa si ferma
in una stanza bianca
che gira su se stessa
intrappolato tra le pareti
del mio cervello.
Sto bene...

Il setticlavio di giada


Sacro è il tuo cuore
osservato dal mio
scrutato a raggi infrarossi
in ogni suo battito
in ogni sua battuta
in chiave dei tuoi occhi.

Sacro è il mio cuore
offerto spoglio al tuo
denudato da dubbi e incertezze
udente solo i diesis emozionali
ed i bemolle del riposo
dentro di te

Sacri sono i nostri cuori
uniti in questa sinfonia
di sensazioni e sensi
di sentimenti e sassi dell'anima
scagliati lontano per ascoltare
soltanto la musica di noi
compositori ed esecutori
di attimi conservati
in gocce di eterno.

sabato 18 settembre 2010

Lo specchio


Parole escono dalle tue labbra
piano scandiscono il movimento
della tua lingua e della tua bocca.
Si specchiano nelle mie parole
elevandosi piano
su soffici nuvole
di vapore etereo
perle di saggezza
che riflettono luci liete
rimbalzando sul vetro argentato
della dimensione spazio tempo.
Parole dipinte
incorniciate ed appese
alle pareti dell'anima.
Parole riflesse
sullo specchio dell'anima.
Anima riflessa
sullo specchio
dell'acqua narrante di noi.
Cuore riflesso nel cuore.
Cuori riflessi nel cuore
delle nostre parole.

Lo scardinatore


Contro ogni regola
contro ogni logica
A cavallo di un sogno
in un rodeo di tenebre
e venti contrari
ma con l'ago della mia bussola
sempre puntato
a nord delle mie amarezze
navigo verso i miei desideri
in un oceano di illusioni
e di credo
in rotta perpetua
verso la porta del destino
con sempre davanti a me
l'obiettivo primo di abbatterla...
...di forza e di cuore.

Piove


Piove
a dirotto su di noi.
Allargo le braccia
e rivolgo il mio volto al cielo.
Ad occhi chiusi
mi lascio bagnare dall'acqua piovana
che lava via le cellule morte
della mia delusione
mentre i fulmini trafiggono
i miei cipressi interiori
radendoli al suolo
insieme al mio vuoto.
Lentamente apro gli occhi
e guardo davanti a me.
Ti vedo, ti sorrido.
In una gioia che brilla
come cristalli purissimi
nei nostri occhi
ti stringo, ti bacio
mentre l'acqua che cade
dolce e violenta
lava via tutto
restituendoci anime pure
ed incontaminate
desiderose soltanto
di essere invase da noi.
Piove.

domenica 5 settembre 2010

Il principio del Principe


Piccolo Principe
che vesti corona
di armonico gioco
e dal tuo castello
di giostre e biscotti
governi la gioia
con la tua gioia
la dolcezza
con la tua dolcezza
il sorriso
col tuo sorriso
verrà il giorno in cui
il palmo della tua mano
riempirà il mio
dove adesso tu navighi.
Sarai Re
e salendo al trono
aprirai le porte
del tuo mondo di giochi
ad un nuovo Principe
che su di esso
avrà egemonia
in un dolcissimo
infinito cerchio.

sabato 4 settembre 2010

Acronimo Delirio


Dandy
Eversivamente
Lussurioso
Intrigante
Rasenta
Intimi
Oceani

venerdì 3 settembre 2010

Diverso


Diverso
destino avverso
sotto questo cielo terso.
Mi giudichi perverso
tu, nelle tue depravazioni disperso
nei tuoi cliché riverso
verbo nelle bocche altrui immerso.
Mi squadri con sprezzante sguardo passandromi attraverso
ed indovino nella tua mente il recitato verso
quando dalla spazzatura del tuo pregiudizio emerso
senza motivo offendi il mio sensibile universo
Non sei vincente, hai perso.

giovedì 2 settembre 2010

La malamalgama


Abili e sapienti mani del calcolo
lavoravano con pazienza
la pasta di un obiettivo
spianandola sul tavolo del destino
con un mattarello di ambizione.

Ma nell'impasto dimenticasti
di aggiungere il sale della vita
e fallisti nell'amalgamare a te stesso
gli ingredienti più importanti
l'olio degli affetti e la farina dell'armonia
ed estendesti soltanto il tuo vuoto

martedì 31 agosto 2010

L'infinito soffio


Soffia la vita
un vento, un tornado
che gira in senso antiorario
svitando i bulloni
delle mie certezze
e delle mie convinzioni
punti fermi che cambiano
che chiedono di essere scritti
al momento
sul diario di bordo
di questa astronave
chiamata Esistenza
governata da Capitan Dolore
e dal Commodoro Gioia
Esperienze indelebili
vissute a rincorrer me stesso
sulla scia di una stella
costruiscono la barriera della mia forza
e della mia debolezza
in questa galassia ancestrale
sulla rotta della fine del tempo

sabato 28 agosto 2010

La terrazza sul giardino del nulla



Affacciato sul nulla
il cuore si ferma
e si appoggia alla ringhiera
osservante
all'ombra di un silenzio totale
che sorprende i miei pensieri
annidiati dietro un rimpianto,
un rimorso, un dolore.

La mente rincorre il rumore
di un rimbalzo di un pallone
che regala un profondo reverbero
a questo vuoto che si estende a scomparsa
come un piatto paesaggio lunare.

Dietro e dentro di lei grida festose di bambini
che adagiano giacche sull'erba
a fare le porte
mentre i capitani fanno la conta
per scegliere i giocatori.

Poi il rumore del silenzio mi desta
l'immaginazione esce in dissolvenza di scena
e tutto intorno a me...un arido vuoto.

venerdì 27 agosto 2010

Il deserto e l'aquila


Attraversando il deserto dell'anima
scollino dune che nascondono
carcasse di sogni finiti e mai nati
confusi tra i granelli di sabbia
del tradimento
morti di sete di esistere
senza trovare oasi
e arsi dal sole cattivo
dell'imposizione.
E mentre il sole mi cuoce
ad ogni mio passo
ricordo quando mi sorprendevo
ad immaginare
il silenzio del mio trionfo
sotto una luna vergine
quando chiudevo gli occhi
ed ascoltavo nella mia testa
melodie di musiche lontane
generanti scariche di energia
e adrenalina pura
dalla centrale idroelettica
delle mie emozioni
fatte brillare dal detonatore
del mio cuore in fiamme.
Pugni ribelli lottarono e persero
quando fui abbandonato
in questo deserto.
Non ero pronto.
Ma nel cuore di un'aquila
i sogni non muoiono mai
e non possono essere incatenati
Pugni ribelli lotteranno ancora
e vinceranno per salire al trono
di questa vita.

mercoledì 25 agosto 2010

Luce


Luce
che dipingi le emozioni
sulla tela della mia mente
con i pastelli a colori vivaci
del tuo sguardo
tracci linee perfette
senza sbavature
accarezzando i margini
del mio desiderio.
Soffermi tue dita
sui contorni delle mie ciglia
poi le muovi lentamente
rubando un battito più concitato
al chiaroscuro del mio vivere
ad intonare il tuo sublime
canto di ninfa dentro di me.
Non abbassare i tuoi occhi...
...mai.

domenica 22 agosto 2010

Habanera


Tu che intessi le maglie
della tela del mio desiderio
e lo rinnovi ogni notte
disfacendola come Penelope
nell'attesa di Ulisse
Dai riposo al mio spirito
di ritorno da questa Odissea.
Molti mari ho solcato
annegando più volte
in acque ricolme
di madidi baci
agitate dall'estasi
e dal tormento di esistere
senza mai trovare pace.
Accoglimi ti prego
tra le tue braccia
intonando le note
della tua dolce Habanera
che sarà per me fiaccola
ad illuminare la via
del tuo dolce porto.

domenica 15 agosto 2010

La vergine vertigine


Cado
in questo vuoto infinito
fatto della tua
meravigliosa essenza.

Intrappolato in catene d'aria
talmente presente
che quasi mi soffoca
precipito
lungo questo tunnel verticale
del quale non vedo il fondo.

Cercherei di arrestare il mio volo
aggrappandomi all'edera
delle mie delusioni
ma non ne trovo, non più.

Altro non resta che vivere
la verginità di questa emozione
che mi vede aprire le braccia
simulando un battito
delle ali che mi hai regalato
e fendere l'atmosfera
in dolce caduta libera
dentro di me.

sabato 14 agosto 2010

Serendipity


Fermati solo un istante
e vivi...viviti intensamente...
non attraversare le tue
emozioni...rinchiusa
in una bottiglia bucata
lasciando che
la pace e la vera essenza
di te stessa fuoriescano
e scivolino via
lasciandoti solo
un vuoto a perdere
ed infinita amarezza.
Ferma la tua fretta
e la tua ansia di lasciare
te stessa alle tue spalle...
Il tuo mondo interiore ti parla...
ascoltalo soprattutto
quando lo fa sottovoce
e come un bambino
ti chiede di tenerlo per mano
sorridendo teneramente
perso in una nuvola
di zucchero filato.
Ascoltati...
viviti...
viviti senza fretta...
...in pace...
vivi con me...
...vivi per te...