domenica 7 novembre 2010

Il verdetto


"Imputato, alzatevi!
Siete accusato
dell'evasione
dal carcere
della piattezza
di aver forzato
le sbarre dell'atrofia
di aver preso a pugni
i celerini dello schiacciamento emotivo
e di resistenza alle forze del male.
Siete inoltre accusato
di lotta eversiva
alla realtà
e di essere un'esponente di spicco
della Loggia della Creatività.
Imputato, orsù
siete colpevole o innocente?"
"Vostro onore,
Signori della corte.
Sono colpevole.
Colpevole di essermi armato
di fantasia.
Colpevole di aver fatto sogni
più belli e più grandi dei vostri
forse troppo grandi persino per me
Colpevole di aver osato
dove voi non avete avuto coraggio.
Colpevole di aver gettato
il mio cuore a Kamikaze
dentro un ideale,
un credo cieco
Cosa che voi non avete.
Colpevole di aver vissuto
senza sconto alcuno
ogni goccia spremuta
dalle mie emozioni.
Aspetto in gloria
la vostra condanna
che sarà per me
la più grande delle soddisfazioni"
"Imputato,
il verdetto di questa corte
è non colpevole
e vi proscioglie con formula piena"
"Vostro Onore,
Signori della corte,
immaginavo questo verdetto
che assolve me
ma condanna voi
che per non darmi soddisfazione
confermate la colpa
del vostro non vivere
e la vostra abbietta paura
verso chi rompe
le vostre conservatrici
cementificate regole
giudicandolo minaccia
per il vostro caldo culo
unito in una cosa sola
con le vostre
rassicuranti sedie.
Colpevoli!"

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