domenica 14 novembre 2010

L'osservatore di incognite


Mi sento lontano
irreale
serenamente confuso
immerso nel mare
dei miei punti interrogativi
come un piccione
appollaiato sopra un cavo elettrico
fermo ad osservare
le nubi e la nebbia sulla mia
valle di incognite.

Nemmeno io so spiegare
il mio stato d'animo
di triste felicità
mentre abbasso lo sguardo
ad ammirare
con un sorriso agro
sul mio becco
l'acqua del mio cuore disciolto
che corre veloce
giù dalla grondaia di altrove.

A questa visione
il mio indugio cade
e si frantuma in mille pezzi
come un bicchiere
di vetro infrangibile.
La ragione si desta.
E' tempo di andare.

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