sabato 6 novembre 2010

Il perdono dell'angelo


Madre
sono stanco
sono giunto al confine
di questa terra di mezzo
che separa la luce
dal buio dell'anima
dove tutto è steppa
e ho lasciato cadere
dalle tasche le mie certezze
e i miei sassi
usati per colpire le stelle.

In ginocchio
abbasso la spada
del mio ego
e bacio piangendo la terra
di questo confine con le tue mani
ma solo terra in bocca mi trovo
calda come la cenere
da cui veniamo
e da cui torneremo.

Assorbimi in te
a risucchiare e annientare
i miei errori di fragile uomo
che chiede perdono
e che anela nell'oblio
di questo deserto
di polvere di me stesso
la tua mano adorata
ad accarezzagli la testa
mentre il vento si alza
a sollevare polvere e rimorsi.

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